L'inserto Robinson de La Repubblica in edicola con un approfondimento sui manga

Cinque grandi penne spiegano al pubblico generalista il fenomeno culturale dei manga in Italia

di GIGIO

"È tutto un manga manga", come titola Robinson, l'inserto culturale de La Repubblica, in edicola questa settimana in abbinamento al quotidiano. Il manga diventa sempre più presente all'interno delle classifiche di vendita, un fenomeno in continua ascesa e che la pandemia ha enfatizzato in maniera esponenziale, con numeri da capogiro che forse nemmeno le più rosee aspettative potevano prevedere.

Ecco quindi che anche i big player dell'editoria cominciano a interessarsi al fenomeno culturale che sta coinvolgendo il pubblico italiano, con iniziative come questa, che di fatto acquisiscono per noi lettori di lunga data un'importanza storica non indifferente. Passare infatti in questi anni dai manga relegati in piccoli e angusti angoli delle edicole, pressati negli scaffali tra il Cioè e il Confidenze, con tutto il rispetto per le due pubblicazioni, e vederli invece oggi, nelle vetrine di Galleria Vittorio Emanuele II o protagonisti nelle fermate della metropolitana o ancora a tappezzare i tram in giro per le città il passo è stato lungo, ma va detto, un vero e proprio viaggio ricco di avvenimenti, incontri e scoperte.
 
L'inserto Robinson de La Repubblica in edicola con un approfondimento sui manga


Oggi in Robinson approfondiamo dunque i manga, laddove per tanto tempo c'è stato unicamente spazio per la grande letteratura, come se il fumetto, specialmente quello orientale, non potesse in alcun modo paragonarsi ai grandi classici o ai grandi autori. Si supera pertanto una barriera e, con grande stupore, si decide di saltarla senza parlarne - al netto di alcune imprecisioni - in maniera banale o superficiale, e cioè con i soliti cliché e stereotipi che hanno contraddistinto negli anni una parte dell'informazione italiana su questo tema, ma sfruttando invece alcune delle penne più autorevoli di questo mondo: Giorgio Amitrano, Gabriele Di Donfrancesco, Paolo La Marca, Luca Raffaelli e Luca Valtorta.

Non solo, si va anche oltre, scalando anche il cosiddetto gradino successivo, quello che si discosta dai grandi classici mainstream o dal mondo dei "robottoni" e ci porta invece più in profondità nel fenomeno sociale che stiamo attraversando. Non si può infatti provare che un brivido quando nella stessa frase si possono leggere le parole "Kamimura" e "classifiche", eppure sembra che quel giorno sia veramente arrivato. Il merito è ovviamente da condividere tra più parti, editori in primis, ma anche da chi ha fatto tanta seria informazione in questi anni, così come dai tanti lettori e appassionati che hanno creduto in questo movimento.

Andando più nello specifico, il giornalista Luca Valtorta, organizzatore del Festival Internazionale del giornalismo di Perugia, ci racconta delle origini del manga, così come degli andamenti di vendita, di come nacquero le prime fanzine. In poche righe passiamo dunque dai primi occhi schiusi verso il mondo orientale a fumetti ai numeri di decine di milioni di euro che i manga hanno realizzato negli ultimi anni. Un bel percorso, che molti di noi hanno vissuto da appassionati e i cui frutti sono a disposizione delle nuove generazioni di lettori.

Ci si addentra poi nell'arte di Kazuo Kamimura, e chi meglio di Paolo La Marca, direttore nonché curatore delle collane manga Gekiga e Doku per l'editore Coconino Press, può descriverci cosa rappresenti questo straordinario autore, che come pochi altri è in grado di unire più universi artistici e platee di pubblico. Il vero erede di Hokusai.

A Giorgio Amitrano, direttore dell'Istituto italiano di cultura di Tokyo, spetta il compito di parlarci di shojo manga, in particolar modo di Moto Hagio. Anche qui, chi avrebbe mai pensato a un approfondimento simile anche solo cinque o dieci anni fa? È possibile far comprendere al pubblico italiano che anche nei manga esiste una letteratura profonda e vera? Qualcosa che si avvicini alla forza di Dostoevskij passando da Dickens, Stevenson e Flaubert? Finalmente si, il pubblico è pronto anche a questo.

Passiamo infine agli ultimi due articoli, dedicati più al pubblico attuale e a una platea più ampia, con il giornalista Gabriele Di Donfrancesco che ci racconta di Ohkubo e Fire Force, con l'autore recentemente ospite a Lucca Comics and Games per Panini Comics, e il saggista Luca Raffaelli che si addentra nell'opera di Miki Yoshikawa, che vedrà presto in Italia per Star Comics il suo A Couple of Cuckoos. Insomma due dei tanti prodotti che, come scritto a caratteri cubitali fanno parte di "un immaginario che non è mai stato soltanto robot, mostri e occhi grandi".

Che dire, finalmente, davvero. 

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